Ultime notizie in tema di alimentazione sana, giusta e sostenibile
Ristorazione Bellezza
Ristorazione Bellezza è il titolo di un incontro che si è svolto a Siena per parlare della mensa scolastica come opportunità di sviluppo e benessere per l’intera comunità. Gli alimenti usati nella ristorazione scolastica possono innescare una vera e propria rivoluzione sia sotto il profilo nutrizionale che sociale: usare ingredienti freschi, locali e di stagione significa prendersi cura della salute e dell’agricoltura locale, generando ricadute positive per tutte le persone coinvolte nella filiera.
Fare agricoltura è fare paese
Bell’iniziativa che arriva dalla provincia di Brindisi, dove l’agricoltura sociale crea lavoro e benessere grazie al recupero delle produzioni tradizionali come l’olio extrevergine di oliva. Filiera corta, rispetto del territorio e dei cicli produttivi sono i pilastri su cui si fonda una cooperativa che ha creduto nella propria terra e nell’agricoltura come segno di identità e comunità.
L’altro modo di fare la spesa: Sano, Ecologico, Solidale
Camilla, emporio di Comunità
Camilla é una cooperativa con sede a Bologna che ha deciso di promuovere il rapporto diretto fra produzione e consumo attraverso il sostegno della filiera corta. Uno spazio autogestito e partecipativo che offre solo alimenti provenienti da agricoltura contadina, biologica o biodinamica e che verifica la qualità dei prodotti attraverso il Sistema di Garanzia Partecipata. La scelta del giusto prezzo garantisce il riconoscimento di un compenso equo la filiera agroalimentare.
Capracotta, Paese del Benessere
Interessante inziativa che arriva dall’Alto Molise. Capracotta è un piccolo paesino a quota 1500 metri che ha deciso di coniugare la sostenibiltà ambientale e la produzione agroalimentare partendo dalle sue preziose risorse naturali: pascoli incontaminati e aria pulita. Grazie a questo insuperabile binomio, i prodotti caseari di Capracotta (formaggi prodotti con latte da pecore lasciate al pascolo libero) sono molto più salutari rispetto a quelli ottenuti da starter industriali. Progetto di alimentazione sostenibile che vede coinvolti diversi attori del territorio con l’obiettivo di identificare le eccellenze locali per riconoscerne il giusto valore.
SALENTO KM0
Salento km0 è un’associazione salentina che promuove la filiera corta del cibo “sano giusto e buono” attraverso l’incontro tra aziende agricole locali, ristoranti e gruppi di acquisto solidale. Tra gli obiettivi dell’associazione spiccano: il rispetto dell’agro-biodiversità, la custodia del paesaggio e il migioramento delle condizioni ambientali, sociali ed economiche del territorio.
Valdibella: scelta agricola e sociale
Valdibella è una cooperativa siciliana che produce vino, grano e pasta, mandorle e olio, ortaggi e legumi grazie all’agricoltura biologica. Un progetto sostenibile per le persone e per il pianeta che ha puntato sull’unione e sull’organizzazione collettiva per ridare vita e dignità all’agricoltura locale.
Mensa scolastica d’eccellenza: la gestione di Qualità e Servizi
In Toscana, sei comuni hanno deciso di puntare sulla ristorazione scolastica d’eccellenza passando dal modello industriale a quello dell’alimentazione sana e sostenibile. Niente più pane industriale pre-confezionato, ma pane fresco preparato con grano locale. L’azienda Qualità e Servizi si impegna ogni giorno a servire pasti di alta qualità grazie ai prodotti alimentari locali che hanno ricadute positive sulla salute delle persone e sul tessuto socio-economico del territorio.
Adriatico a scuola
Mensa scolastica a km0 che funziona con il baratto
Pizza Buitoni contaminata: 53 casi di intossicazione.
In Francia le autorità hanno confermato 53 casi di Escherichia coli legati alle pizze Fraîch’Up di marca Buitoni e stanno indagando su altre 26 infezioni. Buitoni ha sospeso la produzione e ha detto che non riprenderà fino a quando le cause della contaminazione non saranno identificate, MA le ispezioni hanno rilevato “la presenza di alcuni roditori ne laboratorio di panetteria, nonché l’assenza di mezzi efficaci di protezione contro l’entrata di parassiti e la disinfestazione adatta a un’attività alimentare”.
Focolaio di Salmonella legato ad alcuni prodotti a base di cioccolato
Biossido di titanio: un additivo alimentare pericoloso per la salute
Che cos’è il biossido di titanio? È un colorante – indicato con la sigla E171- usato dall’industria alimentare per rendere più brillante il colore di un “alimento”. Dove si trova? In diversi prodotti industriali: zuppe, brodi e salse, insalate, creme salate da spalmare, caramelle, gomme da masticare, confetti, dolcetti e snack colorati tipo M&MS, dolcificanti artificiali, donuts etc. Perché è pericoloso? La Francia ne ha proibito l’uso a partire da gennaio 2020 perché l’ingestione delle sue particelle potrebbe danneggiare il DNA delle cellule, causando mutazioni e modificazioni dall’effetto potenzialmente cancerogeno. Alla stessa conclusione è arrivata anche l’EFSA, l’Autorità europea per la sicurezza alimentare, dichiarando che il biossido di titanio (E171) non è più considerato sicuro come additivo alimentare.
In Italia, uno studio condotto dall’Istituto Superiore di Sanità e pubblicato nel 2013, aveva già evidenziato danni sui sistemi riproduttivo, endocrino e immunitario dei ratti, in particolare in quello delle femmine. Altri studi in corso cercano di capire se esiste la possibilità che le polveri del biossido di titanio possano infiltrarsi anche attraverso la cute, entrando poi nel circolo sanguigno dopo l’applicazione di creme e creme solari. Motivo in più per leggere attentamente la lista degli ingredienti ed evitare di comprare e consumare tutti quegli “alimenti” che contengono la sigla E 171.
Semi di sesamo con ossido di etilene
Attenzione ai prodotti contenenti sesamo: grissini, sfogliatine, filoncini etc. a causa della presenza di ossido di etilene, un pesticida tossico. Questa sostanza, proibita nell’UE e utilizzata in altri paesi, è stata dichiarata cancerogena, ma – per diversi mesi – molte persone hanno ingerito prodotti a base di sesamo intossicato senza saperlo. Intanto continuano i richiami perchè la presenza di residui tossici supera di 1000 volte il limite consentito. Ennesimo inconveniente (con rischio importante per la salute) di comprare prodotti a base di ingredienti che arrivano dall’altra parte del mondo e di cui è impossibile controllare la filiera. Ennesima dimostrazione della politica ipocrita dell’UE: importare alimenti trattati con pesticidi proibiti sul suolo europeo. Sul sito del Ministero della Salute trovate la lista completa dei prodotti a base di sesamo richiamati dal mercato.
Nuovi OGM, divieti di riutilizzo e scambio di semi in Italia
Come avevamo già visto in questo articolo, gli ogm rappresentano un pericolo per la salute degli esseri umani e del pianeta in generale. Nonostante l’evidenza, la Commissione Agricoltura del Senato ha cercato di aprire la porta agli ogm “vecchi” e “nuovi”, questi ultimi ottenuti attraverso tecniche di miglioramento genetico – le New Breeding Techniques – NBT quali, ad esempio, la cisgenesi o l’editing genomico. Lo scopo di questa manovra è quello di negare il riutilizzo delle sementi o lo scambio di parte del raccolto come sementi o materiale di moltiplicazione. Per fortuna, la Commissione Agricoltura della Camera ha bloccato il tentativo di aggirare i vincoli esistenti, in virtù delle norme già previste in materia di ogm e che vanno applicate anche alle nuove tecniche di manipolazione genetica.
USA, le Girl Scout contro i biscotti Ferrero
Bella lezione di attivismo che ci arriva da una ragazza di 14 anni che ha smesso di vendere i biscotti della Ferrero dopo aver scoperto che contenevano olio di palma. Per quale motivo? Perchè le piantagioni di palma sono responsabili della deforestazione delle foreste tropicali e perchè la raccolta viene effettuata impiegando manodopera infantile.
Prodotti alimentari ritirati dal mercato: pericolosi per la salute
Richiami di prodotti alimentari, venduti nei supermercati, a causa dei rischi dovuti alla presenza di: plastica, vetro, ossido di etilene, allergeni e listeria. I prodotti ritirati sono – tra gli altri – Kebab di pollo Aia, Sugo alle verdure bio di Carrefour, grissini bio, insalate pronte miste, crema di riso primi anni Selex e un formaggio dell’Alta Val Brembana.
Butta la pasta: 7 marchi su 20 hanno glifosato
La presenza di tracce dell’erbicida glifosato non è una novità, ma non per questo la notizai deve passare inosservata. L’OMS riconosce il glifosato come “probabile cancerogeno”, ma nonostante questa preoccupante classificazione il famigerato erbicida viene usato como diserbante sia nelle zone urbane che in quelle agricole, perciò i suoi residui si trovano nell’aria, nel suolo, nell’acqua e negli alimenti. Perchè il glifosato è diventato imprescindibile? Perchè la sua vendita genera all’incirca 6 miliardi di dollari di fatturato ogni anno ed esiste un gruppo di imprese dedicato a fare pressione sui vari governi ed organismi internazionali per ottenere il rinnovo dell’autorizzazione al suo utilizzo.
Agricoltura fuori suolo: coltivare meglio e di più per salvare il pianeta
Questo genere di notizie è la più pericolosa perchè usa l’alibi (falso) della salvaguardia del pianeta e della popolazione crescente per venderci la necessità di iniziare a coltivare senza terra. Per coltivare meglio e salvare il pianeta esiste già la soluzione e si chiama agroecologia: produrre meglio e di più senza fertilizzanti, erbicidi e insetticidi grazie alle policolture, combinazione di piante o alberi per coltivare in armonia con l’ambiente. Riguardo all’alibi della popolazione mondiale in continua crescita, secondo stime della FAO, attualmente stiamo producendo cibo per 12 miliardi di persone, ovvero molto di più di quello necessario a sfamarne 7 miliardi. Eppure, un miliardo di esseri umani soffre la fame, mentre un terzo del cibo prodotto finisce nella spazzatura, quindi il problema non è la produzione, ma la distribuzione e l’accesso al cibo. Un altro argomento che troverete nell’articolo fa riferimento alla possibilità di “aggirare i limiti imposti dalla stagionalità del prodotto e avere frutta fresca tutto l’anno”. Frutta fresca esiste già tutto l’anno, sempre diversa proprio grazie al cambio delle stagioni. Voler aggirare i limiti imposti dai cicli naturali ci dimostra – ancora una volta – che l’obiettivo non è produrre meglio e di più, ma produrre contro natura.
“Al Contadino non sia vietato ciò che è permesso al supermercato!”
Sabato 5 Dicembre – sotto gli uffici della Regione Toscana – si è svolto un presidio per ricordare a chi ci governa che il cibo non è una merce. Il Coordinamento delle Comunità contadine, insieme ad altri movimenti sociali, ha voluto manifestare l‘importanza dei Gruppi di Acquisto Solidale come alternativa alla grande distribuzione, richiamando l’attenzione sul pericolo che il modello agroindustriale rappresenta per la salute delle persone e del pianeta.
Basilicata: è crisi per le clementine, molti produttori preferiscono non raccoglierle
Da dove arrivano le clementine che vendono nei supermercati? Guardate il cartellino, se vengono dall’estero, sarebbe necessario un bel boicottaggio, o no? Perchè dobbiamo importare agrumi dall’estero quando in Italia rischiano di restare sugli alberi? Coltiviamo cibo che si spreca per “la difficoltà da parte del mercato ad assorbire i diversi calibri, in particolare quelli più piccoli”. Chi decide quali sono le misure giuste della frutta, il mercato o la natura? La frutta dev’essere buona, nutriente e libera da pesticidi NON BELLA O GRANDE. Bisogna iniziare a ribellarsi alla dittatura di calibri e canoni estetici applicati a frutta e verdura. Non raccogliere gli agrumi significa che: ? abbiamo usato risorse naturali inutilmente; ? non abbiamo riconosciuto il valore di quel raccolto; ? non abbiamo ripagato lo sforzo delle persone che hanno lavorato negli agrumeti. Poi – per solidarietà con la produzione lucana – si potrebbe organizzare una campagna di acquisto da parte di cooperative, gas o gruppi di persone che vogliono sostenere l’agricoltura locale. Purtroppo questa è solo l’ennesima dimostrazione della profonda ingiustizia del sistema della grande distribuzione e della necessità di creare ed utilizzare circuiti di acquisto alternativi.
Un'alimentazione sana, sostenibile e giusta non solo è possibile, ma urgente e necessaria per frenare l'emergenza climatica, la perdita di biodiversità e lo spopolamento rurale.
Iniziative a favore di un sistema alimentare alternativo che metta al centro il vincolo tra la terra e gli alimenti e la solidarietà tra produzione e consumo.
Progetti dal basso dove valori e missione sono compatibili con criteri sociali e ambientali.
Esperienze radicate in un mondo rurale vivo che vuole coltivare alimenti con pratiche agricole sostenibili che rispettano l’ambiente e la salute delle persone e camminano in direzione della sovranità alimentare.