Quali sono i vantaggi della filiera agroalimentare corta? Ce ne sono diversi e tutti molto importanti, ma tra i primi tre spiccano quelli che hanno un risvolto immediato e positivo sulla nostra qualità di vita.
Sono sempre di più le persone che hanno deciso di fare la spesa direttamente nel luogo di produzione o di participare a gruppi di acquisto solidale che, eliminando i numerosi passaggi dell’intermediazione, riconoscono un compenso più equo e dignitoso a chi ha deciso di dedicarsi all’agricoltura su piccola scala.
L’idea di fondo della filiera corta è quella di promuovere nuovi stili di consumo alimentare più consapevoli e meno inquinanti, creando così un legame rispettoso con cicli della terra e solidale nei confronti di chi la lavora. Perciò, tra i numerosi vantaggi sociali, economici ed ambientali della relazione diretta tra produzione e consumo locale di sicuro brillano i seguenti:
- Promozione di una relazione di fiducia tra chi produce e chi acquista e consuma;
- Sostegno dell’economia locale a vantaggio dell’intera comunità;
- Notevole riduzione dell’inquinamento tipico dei numerosi passaggi intermedi della grande distribuzione: confezionamento, imballaggio e trasporto.
Filiera corta: la chiave del successo
A proposito di attività promozionali a corto raggio, oggi vi parlerò di Ekoalde, un progetto cooperativo di filiera corta molto interessante che permette di aumentare il consumo di alimenti prodotti sul territorio regionale mentre riduce la distanza, temporale e spaziale, tra chi produce e chi acquista cibo.
Ekoalde: produzione, distribuzione e consumo a livello regionale
Ekolade è un’associazione formata da un gruppo di aziende che producono e trasformano alimenti ecologici. Nato con lo scopo di offrire una scelta di acquisto più consapevole e meno inquinante, il progetto ha cominciato a muoveri i primi passi nel 2018 a Noain, un comune di circa 8 mila abitanti che si trova a pochi kilometri da Pamplona, nella comunità autonoma della Navarra, a nord della Spagna.
Il centro di raccolta e distribuzione nasce principalmente dall’incontro tra due necessitá urgenti: da una parte, quella delle imprese locali desiderose di vendere i loro prodotti ad un prezzo equo; e dall’altra, quella di persone che preferiscono acquistare derrate alimentari a km 0, per ridurre l’impatto ambientale generato dal loro trasporto, confezionamento e imballaggio.

L’iniziativa cooperativa, promossa dall’ Associazione delle Aziende Ecologiche della Navarra (AEN) è stato intrapresa grazie alla consulenza tecnica del Consiglio per la Produzione Agricola Ecologica (CPAEN) e dall’Istituto Navarro delle Tecnologie e Infrastrutture Alimentari (INTIA) ed ha potuto contare sul sostegno economico del Governo Regionale e del Fondo Europeo di Sviluppo Rurale.
La filosofia alla base del progetto è quella di dare vita ad una nuova forma di scambio, capace di fornire informazioni trasparenti circa la provenienza e le modalitá di produzione degli alimenti. Perciò, la creazione di un centro di distribuzione locale in grado di riunire l’offerta alimentare ecologica di tutta la regione rappresenta l’elemento chiave del progetto.
L’obiettivo principale delle aziende è quello di garantire una relazione diretta, equa e trasparente tra chi produce e chi consuma, eliminando i diversi passaggi tipici della grande distribuzione, tra cui: confezionamento, imballaggio e trasporto. Allo stesso tempo, l’offerta di prodotti a km 0 rappresenta uno stimolo e un incentivo all’economia e alla produzione locale.
Così è nata Ekoalde, un gruppo di aziende agricole ecologiche della Navarra che hanno deciso di creare un centro di raccolta e distribuzione di alimenti ecologici in grado di promuovere l’acquisto ed il consumo di prodotti regionali, tipici e tradizionali.
Come funziona la filiera agroalimentare corta?
Abbiamo visto che Ekoalde nasce con una doppia vocazione: da una parte, il desiderio di offrire un servizio professionale alle aziende aricole e zootecniche locali che fanno parte dell’associazione; e dall’altra, fornire una una gamma variegata di prodotti di qualità alla clientela. Il minimo comun denominatore di entrambi i servizi è rappresentato dal prezzo che deve necessariamente essere equo per entrambe le parti.
Ad oggi, il centro di distribuzione locale riunisce oltre cinquanta aziende ecologiche della zona che producono frutta e verdura, olio, conserve, carne e latticini che riescono a garantire la vendita diretta di prodotti sani, gustosi e dall’origine certa.
Il servizio di raccolta e distribuzione funziona secondo un sistema molto semplice: i gruppi di acquisto effettuano gli ordini attraverso il catalogo disponibile sulla pagina web di Ekoalde; una volta ricevuti gli ordini, l’associazione contatta le aziende per concordare la consegna dei prodotti che avrà luogo nei magazzini di Ekoalde. Infine, il centro si occuperà di raggruppare ed emettere fatture uniche per ogni singolo fornitore, con il fine di snellire le operazioni amministrative e contabili.
Chi può realizzare acquisti?
Il servizio commerciale e logistico è rivolto a clienti singoli, mense scolastiche, commercio al dettaglio (negozi, bar e ristoranti) e gruppi di acquisto che possono rivolgersi a Ekoalde per il rifornimento di prodotti alimentari di prossimità.

Il punto di forza dell’associazione è quello di poter contare su un’infrastruttura adeguata che permette di conservare gli alimenti nei propri locali, in modo da poter programmare le consegne a seconda delle esigenze di chi ha realizzato gli ordini.
Grazie al suo servizio, il progetto è riuscito a riattivare il settore primario che, in questo modo, ha visto riconosciuto il giusto valore della produzione agricola locale. Oltre al ritorno economico per le aziende agricole, è importante sottolineare come questo sistema sia utile anche per programmare le coltivazioni, soprattutto in termini quantitativi.
Il sistema di funzionamento di Ekoalde è stato pensato per soddisfare in modo pratico ed immediato le esigenze di produzione e distribuzione locale dei prodotti alimentari, creando una relazione diretta tra la terra e la tavola.
Chi guadagna in un circuito a km 0?
Il valore aggiunto della filiera agroalimentare corta risiede nel fatto che tutte le persone coinvolte nell’iniziativa ottengono un beneficio diretto ed immediato. Per renderci conto dell’impatto sociale ed economico della rete alimentare akm 0, pensiamo alla differenza abissale che esiste tra il prezzo della frutta al supermercato rispetto a quello che è stato effettivamente pagato all’origine. Prendiamo, ad esempio, il caso delle arance il cui prezzo pagato nei campi oscilla tra i 38 e 58 centesimi di euro al kilo mentre al supermercato, per la stessa quantità, dobbiamo spendere minimo 1,50 euro.
La creazione di un centro di raccolta, distrbuzione e consumo locale è fondamentale sotto diversi punti di vista, primo fra tutti, il ritorno economico per l’intera comunità. Chi produce vede ripagato il suo sforzo in modo dignitoso e chi compra lo fa ad un prezzo equo che, oltre a riconoscere il giusto valore dei prodotti locali, contribusce al mantenimento di piccole e medie imprese sul territorio.
In secondo luogo, la filiera corta rappresenta una garanzia per la sostenibilità ambientale la biodiversità. Scegliere di comprare prodotti regionali, tipici e tradizionali significa incentivare la produzione di varietà locali, come ad esempio, legumi, frutta e verdure autoctone. Scegliere di distribuire prodotti locali significa diminuire l‘impatto ambientale generato dal trasporto di alimenti. I fagioli che prima di approdare sulle nostre tavole percorrono un viaggio di 100 km avranno un impatto ambientale sicuramente minore rispetto a quelli ne percorrono 5.000 .
Ultimo, ma non per importanza, l’impatto sulla salute: mangiare cibi freschi, di stagione ed ecologici rappresenta un’ottima scelta se vogliamo seguire un’alimentazione sana e sostenibile. É risaputo, infatti, che l’apporto nutritivo di frutta e verdura, è inversamente proporzionale al tempo che separa il consumo dalla raccolta. E soprattutto, nel caso di una cooperativa locale ecologica, si tratta di cibi che non contengono sostanze chimiche tossiche, come pesticidi e insetticidi.
Quali sono i vantaggi della filiera corta?
La filiera corta rappresenta un vantaggio immediato e diretto per tutti gli attori coinvolti nella catena alimentare, sia dal punto di vista economico che sociale; senza dimenticare il suo valore aggiunto in termini di sostenibilità ambientale e recupero della biodiversità.

Nel caso di Ekoalde, l’attività promozionale di distribuzione locale è nata dalla cooperazione e dalla solidarietà tra diversi attori presenti sul territorio. Il settore primario locale ha saputo cogliere la necessità di un’infrastruttura locale fondamentale per la vendita dei suoi prodotti a prezzi dignitosi; gli enti pubblici hanno saputo canalizzare questa esigenza verso la creazione di un centro di raccolta e distribuzione, mentre il governo regionale ha messo a disposizione i locali necessari per far partire il progetto.
Quali sono stati gli ingredienti di successo del progetto di Ekoalde? Come nell’esperienza della cucina comunale di Ordugna, gli ingredienti fondamentali di questo progetto sono stati:
- una buona dose di iniziativa da parte delle aziende locali;
- un cucchiaio di consulenza tecnica ed amministrativa da parte degli enti pubblici preposti:
- un pizzico di lungimiranza da parte dell’amministrazione locale.
E voi, conoscete altre piccole azioni locali che aumentano la consapevolezza sull’impatto dei nostri consumi?