Cibo spazzatura: se lo conosci, lo eviti! Ma come si fa a riconoscerlo senza cadere nella trappola della pubblicità ingannevole? Le nostre dispense sono piene di cibo spazzatura che l’industria alimentare riesce a vendere spacciandolo per sano e utile al nostro benessere psicofisico, quando in realtà si tratta di prodotti ultra processati ricchi di ingredienti critici.
I cibi ultra processati sono prodotti industriali ricchi di sale, zuccheri, grassi idrogenati e additivi chimici, ma poveri di nutrienti. Pratici, veloci ed economici sono l’esca perfetta per tutte quelle persone che per motivi diversi riempiono il carrello di oggetti commestibili non identificati.
Cibo spazzatura: come riconoscerlo?
Quando pensiamo al cibo spazzatura la prima immagine che salta in mente è quella di un hamburger, accompagnato da patatine fritte e bibita gassata. In effetti, questo è il trio per eccellenza, ma il fast food non fa parte della dieta quotidiana, mentre altri prodotti molto più insidiosi, sì.
Per cibo spazzatura si intende quell’insieme di prodotti industriali caratterizzati da un basso profilo nutrizionale e da un’alta presenza di sale, zuccheri e grassi.

Come riconoscere a colpo d’occhio il cibo spazzatura? Le caratteristiche più comuni sono cinque:
- tempi di conservazione molto lunghi;
- aggiunta di diversi additivi chimici;
- presenza di differenti tipi di zuccheri (o edulcoranti), grassi e sale;
- confezioni accattivanti con messaggi attraenti;
- pratici e veloci da mangiare.

Le etichette dei prodotti devono riportare sia la funzione dell’additivo (ad esempio, colorante, conservante, emulsionante) sia la sostanza specifica usata, indicando il relativo numero E o la sua denominazione (ad esempio E 951 o aspartame).

Gli additivi alimentari più comuni sono gli antiossidanti, i coloranti, gli emulsionanti, gli stabilizzanti, gli agenti gelificanti, gli addensanti, i conservanti e i dolcificanti.
Classifica dei peggiori “alimenti” quotidiani
- Cereali industriali per la colazione: elevato contenuto di zuccheri, coloranti artificiali e aggiunta eccessiva di vitamine e minerali di sintesi (idem per le barrette di cereali o energetiche);
- Yogurt (aromatizzati) alla frutta: non si tratta di yogurt, ma di un miscuglio di zucchero, aromi e altri additivi;
- Vellutate e zuppe pronte: contengono quantità importanti di oli idrogenati, zucchero, amido modificato di mais, estratto di lievito e quantità irrisorie di verdure (leggete la percentuale esatta riportata sulla confezione);
- Salumi e affettati in vaschetta: sono ricchi di sodio, aromi, destrosio, antiossidanti e conservanti come nitriti e nitrati. L’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro, IARC, consiglia di evitare cibi contenenti nitriti e nitrati poiché la loro assunzione è associata a un aumento del rischio di sviluppo del cancro allo stomaco e del cancro all’esofago;
- Sottilette e formaggini: non si tratta di formaggi, ma di produzioni industriali ottenute dalla miscela di grassi del latte, proteine del siero, emulsionanti e coloranti;
- Pan carrè (bauletto, in cassetta e simili): viene trattato con etanolo (alcool etilico);
- Bastoncini di pesce impanato: vengono surgelati sulla nave, poi pastellati, impanati, fritti e surgelati di nuovo. La panatura può arrivare a rappresentare anche il 45% del prodotto e il merluzzo utilizzato non è proprio di prima qualità;
- Piatti pronti preconfezionati: impanati, surgelati, prefritti sono ricchi in grassi, sale, additivi vari e ingredienti di qualità inferiore rispetto a quelli freschi;
- Prodotti light di vario tipo: a cui sono stati aggiunti dolcificanti artificiali (che sono addirittura più pericolosi dello zucchero) come la saccarina (E954), il ciclamato (E952), l’acesulfame-K (E950), il sucralosio (E955), ed il famigerato aspartame(E951);
- Bevande alla frutta, gassate o energy drink: contengono quantità esorbitanti di zucchero o edulcoranti artificiali, coloranti e additivi di ogni genere.
Il cibo spazzatura è facimente riconoscibile perché contiene una quantità infima di alimenti freschi e una quantità abbondante di estratti (come la caseina, il lattosio o il glutine) oppure sostanze modificate, come i grassi idrogenati, le maltodestrine o lo sciroppo di fruttosio.
Chi decide cosa mangiamo?

Tra i cibi ultra processati più comuni che arrivano sulle nostre tavole spiccano: crocchette e bastoncini di pesce, cordon bleu, spinacine e burger o polpette vegetali.
Prodotti ultra processati: cibi ad alta densità calorica, con un profilo nutrizionale scarso, ricchi di sale, zuccheri, grassi idrogenati e additivi chimici necessari per migliorare le loro caratteristiche organolettiche, renderli più appetibili e facilmente conservabili.
Quali sono i rischi per la salute?
I problemi di salute legati ad una dieta ricca di prodotti industriali sono diversi, di seguito troverete i più comuni:
- Aumento significativo dell’obesità: secondo questo studio pubblicato dalla rivista Public Health Nutrition, esiste una relazione tra il consumo di cibi processati e l’aumento eccessivo di peso;
- Celiachia e diabete tipo 1 nella popolazione infantile: secondo uno studio pubblicato dalla rivista Foods, esiste una relazione tra il consumo regolare di cibi processati e l’apparizione di queste due malattie;
- Maggior rischio di cancro: uno studio pubblicato dal British Medical Journal associa il consumo di alimenti ultra trasformati ad un maggior rischio di cancro a causa dei processi di idrogenazione, estrusione e prefrittura a cui sono sottoposti i prodotti industriali.

Cibo spazzatura: il nostro pane quotidiano
Alimenti ultra processati o ultra trasformati è un eufemismo per indicare il cibo spazzatura quotidiano che portiamo in tavola grazie alla pubblicità ingannevole dell’industria alimentare. Perciò diventa sempre più urgente iniziare a chiamare le cose per il loro vero nome, poiché non si tratta di alimenti, ma di oggetti commestibili non identificati inventati per intrattenere lo stomaco mentre aumentano i profitti delle multinazionali del settore alimentare.

Il nome della marca commerciale raramente riflette la vera natura del prodotto. Un esempio? Chi comprerebbe grani sottoposti ad estrusione, fortificati con minerali e vitamine di sintesi, ricchi di oli idrogenati ed amalgamati con una sostanza potenzialmente cancerogena e neurotossica? Probabilmente nessuna, perciò l’industria alimentare ha scelto per questo tipo di prodotto il nome commerciale di cereali (classici, muesli, fitness, golosi etc.), che naturalmente evoca l’idea di un alimento sano, da consumare ogni giorno per stare in forma e godere di ottima salute.
Il segreto per identificare a prima vista il cibo spazzatura è leggere attentamente la lista degli ingredienti. Quando vengono riportate le seguenti sostanze: esaltatori di sapidità, coloranti, emulsionanti, edulcoranti, aromi e simili siamo in presenza di un prodotto industriale scadente che non dovrebbe essere definito alimento.