Cosa significa la scritta senza zuccheri aggiunti? Ormai non esiste yogurt, succo di frutta o pacco di biscotti che non riporti in bella vista l’annuncio “senza zuccheri aggiunti”.
Perchè questo richiamo è ingannevole? Perchè, come la maggior parte di quelli utilizzati dall’industria alimentare, ci induce a pensare che il prodotto che stiamo per acquistare sia più sano rispetto ad un altro. Ma non è esattamente così, perchè girando la confezione, nella lista degli ingredienti compariranno sicuramente uno o più tipi di edulcoranti.
Secondo la legge, gli edulcoranti non sono zuccheri, ma additivi alimentari usati per potenziare il sapore dolce di bibite e alimenti, e così l’industria alimentare ha iniziato ad abusarne per vendere prodotti apparentemente più sani di quelli che invece contengono zuccheri “veri”.
Zuccheri: cosa sono e quanti sono
Semplificando molto, basti dire che gli zuccheri fanno parte dei carboidrati, un gruppo di macronutrienti di cui il nostro organismo ha bisogno per produrre energia, e si dividono in due gruppi:
- nel primo, troviamo i monosaccaridi, ovvero glucosio, fruttosio e galattosio;
- al secondo, invece, appartengono i disaccaridi, ossia il saccarosio, meglio conosciuto come zucchero da tavola.
Gli amidi, a loro volta, sono zuccheri che troviamo naturalmente presenti nei cereali (come riso, grano o mais) e nei tuberi (come le patate). Rappresentano una fonte di carboidrati complessi necessari all’interno di una dieta varia ed equilibrata, ma nell’industria alimentare vengono utilizzati come addensanti o stabilizzanti.
Qual è la differenza tra zuccheri intrinseci e zuccheri aggiunti?
Questa distinzione fa riferimento alla forma in cui gli zuccheri sono presenti negli alimenti.
- Zuccheri intrinseci: sono quelli che fanno parte della composizione base degli alimenti, come ad esempio il fruttosio presente nelle frutta, il galattosio presente nel latte o il saccarosio della barbabietola.
- Zuccheri aggiunti, doclificanti o edulcoranti sono quelli che vengono aggiunti per potenziare il sapore dolce di un alimento o di una bevanda.

Tipi di zuccheri aggiunti
Nella preparazione degli alimenti vengono utilizzati principalmente tre tipi di zuccheri aggiunti:
- Zucchero: è quello ottenuto dalla barbabietola o dalla canna da zucchero;
- Zuccheri industriali: sono i diversi tipi di sciroppi ottenuti dalla trasformazione di amidi in zuccheri per mezzo di enzimi sintetici;
- Dolcificanti naturali: in questo gruppo rientrano il miele, lo sciroppo d’alce e la melassa dei cereali.
Gli edulcoranti, secondo la legge, non sono zuccheri, ma additivi alimentari utilizzati per conferire il sapore dolce a cibi e bevande. Le sostanze più utilizzate sono la saccarina (E954), il ciclamato (E952), l‘acesulfame-K (E950), il sucralosio (E955), ed il famigerato aspartame(E951).
Gli edulcoranti si trovano in tutti quei prodotti che vengono annunciati come light, senza zuccheri aggiunti o zero calorie.
Altro gruppo di edulcoranti molto utilizzati sono i polialcoli, come ad esempio, lo xilitolo, il mannitolo, il maltitolo, il sorbitolo, o l’ eritriolo.

I sostituti sintetici dello zucchero sono da tempo sotto la lente di ingrandimento della comunità scientifica, impegnata a studiare i suoi potenziali effetti negativi sul nostro organismo. In attesa dei risultati degli studi, ciò che possiamo fare è applicare il principio di precauzione limitando l’uso di tali sostanze ed evitando il più possibile alimenti che ne contengano.
Qual è il problema degli zuccheri aggiunti?
Il primo problema legato agli zuccheri aggiunti è che ne consumiamo troppo. L’OMS stabilisce una relazione di causa-effetto tra il consumo di zuccheri aggiunti e diverse patolgie tra le quali spiccano: obesità o sovrappeso, diabete, malattie cardiocircolatorie, cancro e alterazione della flora intestinale.
Però, contrariamente a quello che vogliono farci credere, molte volte l’abuso di zuccheri aggiunti non è frutto di una scelta individuale e consapevole. Nella maggior parte dei casi consumiamo quantità importanti di zuccheri aggiunti senza saperlo o senza volerlo perchè l’industria alimentare usa etichette poco comprensibili e per nulla trasparenti.
Nel caso degli zuccheri aggiunti, le grandi marche utilizzano spesso denominazioni diverse allo scopo di occultare gli zuccheri presenti nei loro prodotti industriali. Un esempio? Sciroppo di mais, sciroppo di glucosio, destrina, destrosio, maltodestrine sono solo alcuni degli oltre 50 nomi che l’industria alimentare usa per mascherare gli zuccheri presenti negli alimenti ultra processati.
La lista dei cibi che contengono zuccheri aggiunti sotto mentite spoglie è sterminata, ma di seguito troverete i più acquistati e consumati, soprattutto dalla popolazione infantile:
- piatti pronti;
- cereali per la prima colazione;
- pane industriale;
- insaccati;
- salse e sughi pronti;
- cibi surgelati;
- yogurt aromatizzati alla frutta, al cacao, al caffè etc.
Cosa possiamo fare?
Vivere senza zuccheri aggiunti è possibile senza compromettere il nostro stato di salute. Se da una parte è vero che il nostro organismo ha bisogno di zuccheri, è altrettanto vero che questi li troviamo naturalmente presenti in molti alimenti (come la frutta, ad esempio). Perciò, è possibile prescindere dagli zuccheri aggiunti cercando di evitare tutti quegli alimenti confezionati e ultra processati che ne contengono quantità eccessive.
Leggere attentamente la lista degli ingredienti può essere un modo per evitare alimenti che contengono zuccheri aggiunti camuffati, anche se a volte per andare a fare la spesa sarebbe necessario un manuale di tecnologia degli alimenti sotto il braccio.
L’ideale sarebbe obbligare l’industria alimentare ad utilizzare etichette chiare, comprensibili e trasparenti in modo da orientare le scelte verso alimenti più sani. In attesa di leggi che favoriscano la salute delle persone e non il portafogli delle grandi marche, ciò che possiamo fare è evitare quanto più possibile piatti pronti e oggetti commestibili confezionati e prediligere sempre alimenti freschi, locali e di stagione.
Thank you!!1