Educazione alimentare a scuola: perché è importante?

Che ruolo può svolgere la scuola nella promozione di abitudini alimentari positive per la salute, l’ambiente e la società? Insegnare educazione alimentare a scuola significa educare le giovani generazioni a prendersi cura della salute e dell’ambiente attraverso l’adozione di abitudini alimentari sane e sostenibili.

L’educazione alimentare rappresenta una materia imprescindibile sia per approfondire gli aspetti sociali, ambientali e culturali legati al mondo del cibo che per promuovere scelte alimentari sane e consapevoli.

  • Parlare dell’importanza del cibo fin dai primi anni di scuola, significa aiutare i più piccoli a capire il legame fra nutrimento e funzioni vitali e quindi l’importanza di una dieta varia ed equilibrata per prevenire problemi di salute.
  • Spiegare loro l’origine del cibo serve creare consapevolezza sull’ impatto ambientale generato dalla produzione degli alimenti e quindi favorire un consumo consapevole.
  • Analizzare in classe le diverse fasi della filiera agroalimentare permette di approfondire il tema dei diritti delle persone che lavorano all’interno del settore alimentare, incentivando così la solidarietà e la responsabilità sociale.

Perché insegnare educazione alimentare a scuola?

La salute

Secondo le ultime rilevazioni del progetto Okkio alla salute dell’Istituto Superiore di Sanità, i casi di obesità e sovrappeso nella fascia d’età compresa tra gli 8 e i 9 anni ha raggiunto circa il 30%. Questi dati dovrebbero far riflettere sul rapporto che i bambini instaurano con il cibo fin dalla tenera età e che può avere ripercussioni anche nell’età adulta.

Il primo motivo, quindi, per inziare ad insegnare educazione alimentare a scuola riguarda proprio la salute delle nuove generazioni: la promozione di una dieta sana ed equilibrata è il primo passo per evitare l’insorgere di disturbi e malattie legate all’alimentazione.

Non fare colazione, consumare ogni giorno merendine industriali dolci o salate, bere quotidianemente bevande gassate o zuccherate rappresentano fattori di rischio di cui i bambini non sono consapevoli e che aumentano le probabilità di adottare abitudini alimentari nocive per la salute.

Perciò, insegnare educazione alimentare a scuola rappresenta una strategia di prevenzione delle malattie e dei disturbi legati alla cattiva alimentazione, oltre ad essere un ottimo strumento per arginare i messaggi pubblicitari di cibo spazzatura rivolti ai più piccoli e che inducono a consumare prodotti industriali ricchi di grassi, zuccheri e additivi, come le merendine o le bibite zuccherate e gassate.

Dati nazionali dell’indagine 2019 di Okkio alla salute

Introdurre l’educazione alimentare nei piani formativi rappresenta un investimento per il futuro con effetti positivi per la salute dei singoli e per il sistema sanitario nazionale.

La sostenibilità ambientale

Il settore agroalimentare è uno dei maggiori responsabili del cambiamento climatico per via del gran numero di emissioni di gas serra legate alla produzione, alla distribuzione ed al consumo di cibo.

Cambiare dieta per frenare il cambiamento climatico

Parlare dell’origine degli alimenti in classe, significa comprendere la quantità di risorse naturali ed energetiche necessarie alla produzione, trasformazione e distribuzione di cibo, oltre a capire l’enorme impatto che le tecniche agricole intensive producono sull’ambiente.

Il parametro della sostenibilità ambientale deve entrare a far parte del concetto di cibo di qualità che fa bene alla salute e all’ambiente: l’unico parametro in grado di soddisfare i bisogni delle generazioni presenti senza compromettere la possibilità per gli altri popoli e per le generazioni future di fare lo stesso.

La responsabilità sociale

Uno degli aspetti più sottovalutati del sistema alimentare è quello che riguarda la dimensione etica della produzione e del consumo di cibo. Chiedersi chi ha prodotto i nostri alimenti e in che condizioni significa andare oltre l’approccio focalizzato solo sulla nutrizione per iniziare ad approfondire l’aspetto legato alla responsabilità etica e sociale del sistema alimentare.

Iniziare a riflettere sulle condizioni di lavoro degli attori della filiera agroalimentare è il primo passo per assumere consapevolezza dei diritti umani, sociali ed economici delle persone da cui dipende la produzione e la distribuzione di cibo. L’informazione è fondamentale per fare acquisti consapevoli e sostenere le produzioni di qualità dell’agricultura su piccola scala.

LaIl ruolo della scuola nella promozione della salute e della sostenibilità

La scuola, grazie alla sua capillare presenza sul territorio, rappresenta l’istituzione che prima e meglio di ogni altra può lavorare sull’atteggiamento e la capacità di pensiero critico delle giovani generazioni. Fino a quando l’educazione alimentare non verrà inserita nei piani didattici, le scuole possono svolgere progetti educativi all’insegna dell’alimentazione sana e sostenibile in modo da rendere le classi protagoniste di una nuova cultura del cibo capace di promuovere la salute, il rispetto per l’ambiente e dei diritti altrui.

Mangiare non è un semplice atto di sopravvivenza, ma un atto carico di significati simbolici, culturali e sociali. Il cibo può essere uno straordinario motore di cambiamento e l’educazione alimentare rappresenta la scintilla capace di innescare pratiche virtuose volte a creare un sostema alimentare sano, sostenibile ed etico.

La scuola può contribuire a far crescere la consapevolezza sulla necessità di adottare un’alimentazione sana e sostenibile che riconosca il valore del cibo in tutte le sue dimensioni: nutrizionale, ambientale, culturale e sociale. Inizare a considerare i molteplici aspetti che ruotano intorno all’atto del mangiare, permette di acquisire una nuova sensibilità al tema della sostenibilità e del benessere personale e collettivo. Perciò è indispensabile far comprendere alle giovani generazioni la relazione che esiste fra i diversi ambiti legati al mondo del cibo:

  • la conoscenza del profilo nutrizionale degli alimenti e la prevenzione di disturbi e malattie legate all’alimentazione.
  • l’ importanza della stagionalità e della tipicità dei prodotti alimentari e la necessità di sostenere le filiere agroalimentari locali.
  • l’impatto che la globalizzazione del sistema alimentare produce sull’ambiente e sulle persone e l’urgenza di cambiare modello.

L’alimentazione sana e sostenibile rappresenta, quindi, il filo conduttore capace di promuovere al tempo stesso la salute e il benessere della persona, la salvaguardia delle risorse naturali ed il rispetto dei diritti altrui.

Che differenza c’è tra i vari tipi di olio?

Lascia un commento

error: Content is protected !!